Roma è stata illustrata in ogni forma d’arte, è
fonte di ispirazione non solo per la sua storia, ma anche per quei tratti che
la rendono unica, come il suo colorito e divertente dialetto.
Questa città dalla storia millenaria ha attraverso periodi di grande
sfarzo così come momenti più difficili. Tra le sue antiche mura sono nate le
fondamenta della nostra civiltà, nonché una gran quantità di proverbi romani che
sono appunto frutto di questo lungo e intricato succedersi di avvenimenti.
Abbiamo creato una selezione e riassunto dei proverbi romani più
famosi e divertenti che evidenziano la grande saggezza popolare, basate su
radici ben ancorate alle tradizioni ed eventi storici.
A chi tocca nun se ‘ngrugna.
A chi tocca, tocca, quindi è inutile prendersela.
Omo de panza, omo de sostanza.
Uomo robusto, uomo forte, dove la pancia (in una persona in carne)
simboleggia la salute.
Quello che nun strozza ‘ngrassa.
Ciò che non uccide, fortifica.
Tutte le strade porteno a Roma.
Tutte le strade portano a Roma, a dimostrazione di Roma Caput
Mundi.
Se stava mejo quanno se stava peggio.
Si stava meglio quando si stava peggio, quando le novità non
portano i frutti sperati.
Er core nun se sbaja.
Il cuore non si sbaglia.
Male nun fa, paura nun avé.
Chi non fa del male non ha nulla da temere, avendo paura di
ritorsioni o conseguenze negative.
In sta vale de lacrime, quarcuno ce piagne
bene.
In questa valle di lacrime, qualcuno ci piange bene, avendo
benefici da una crisi o situazione negativa.
Ogni maravija dura tre giorni.
Ogni meraviglia dura tre giorni, dove anche le cose belle a lungo
andare stancano.
Acqua passata nun macina più.
Le cose passate non tornano indietro.
Morto ‘n papa se ne fa un antro.
Morto un Papa se ne fa un altro, nessun individuo è indispensabile
e quindi facilmente rimpiazzabile.
Troppi galli a cantà, nun se fa mai
giorno.
Quando parlano in troppo, non si passa mai i fatti.
Piove o nun piove er Papa magna.
Qualsiasi cosa accada, chi sta bene se la cava.
Li mejo bocconi sò der coco.
I bocconi migliori sono del cuoco.
Er più pulito cià ‘a rogna.
Siamo tutti dei peccatori.
Er monno è ffatto a scarpette, chi se le
caccia e chi se le mette.
Il mondo è come le scarpe, chi le toglie e chi le calza, a
simboleggiare la ruota della fortuna che gira per tutti prima o poi.
Er pane de casa stufa.
Il pane di casa stanca, significa che le abitudini quotidiane dopo
un po' tendono a far stufare.
Voi fatte ama’? Fatte sospirà.
Se vuoi farti amare, fatti desiderare.
Nun se buggera er cantaro.
Non si truffa l’imbroglione.
Sacco voto nun s’aregge dritto.
Sacco vuoto non rimane in piedi, che mancando di contenuto è privo
di significato ed importanza.
Li parenti der Papa, deventeno presto
cardinali.
I parenti del Papa diventano presto cardinali, a simboleggiare i
favori fatti da chi detiene potere.
Er bisogno fa ffa’ dde tutto.
Il bisogno fa fare ogni cosa, significa che l’istinto di
sopravvivenza ha meglio rendendoci capaci di risolvere i problemi che si
presentano.
Se er vino nu lo reggi, l’uva magnatela a
chicchi.
Non fare ciò che non puoi permetterti.
Daje e daje pure li piccioni se fanno
quaie.
Prova e riprova anche i piccioni possono diventare quaglie, un
motto che sprona chiunque a non arrendersi.
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