Nel pieno centro storico di Roma, in mezzo a una delle piazze più amata da romani e turisti, si trova una delle più imponenti, colossali e meravigliose fontane della città: la Fontana dei Quattro Fiumi.
Progettata da Gian
Lorenzo Bernini e costruita da un seguito di scultori, la fontana ritrae la
personificazione dei quattro maggiori fiumi del mondo, uno per ciascuno dei
continenti allora conosciuti, ossia il Nilo, il Gange, il Danubio, e il Rio de
la Plata.
Questi giganti sono
profondamente espressivi e si contorcono in pose che gli donano grande
vitalità. Ma ce ne sono due in particolare, la cui gestualità desta sconcerto.
Stiamo parlando del Rio de la Plata e del Nilo. Il primo alza il braccio in
direzione della chiesa di Sant’Agnese in Agone, progettata da Borromini,
leggendario rivale del Bernini mentre il secondo si copre il volto. Si dice che
entrambe le pose siano state concepite come uno scherno verso il Borromini; i
giganti mostrano disdegno verso la chiesa e timore che possa crollare. Ma in
realtà è una diceria senza fondamento, dato che la costruzione della chiesa è
posteriore a quella della fontana. Il motivo più probabile per cui il Nilo si
copre il volto, ad esempio, è perché all’epoca non si conoscevano le origini
della sua fonte.
Ogni fiume è inoltre
accompagnato da un animale a caratterizzare il luogo di provenienza, tuttavia
alcuni sono davvero singolari, come il coccodrillo. Può darsi che nessuno dei
suoi realizzatori non ne avesse mai visto uno!
Non l’avete ancora visto?
Andateci subito, allora!
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