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Curiosità insolite a Piazza del Popolo





Piazza del Popolo è uno dei centri nevralgici di Roma, che nel corso del tempo ha subito moltissimi cambiamenti. Quella che vediamo oggi è il risultato dell’opera dei vari papi che si sono succeduti.

Piazza del Popolo ospita tre chiese importanti: Santa Maria del Popolo, Santa Maria dei Miracoli e Santa Maria in Montesanto. In questa piazza scorgono le fontane di Nettuno e della Dea Roma, ed in mezzo ad essa invece sorge L’Obelisco Flaminio originalmente collocata nel Circo Massimo ai tempi dell’Imperatore Augusto per celebrale la conquista dell’Egitto da parte di Roma e poi spostato per decisione di Papa Sisto V a fine Cinquecento. Tutti conosciamo la sua storia ed il suo valore inestimabile, ma pochi conoscono alcune curiosità e leggende presenti in questo luogo.

Una prima leggenda narra della vicenda dell’Imperatore Nerone, inseguito dai congiurati, si fece uccidere da un servo proprio nei pressi della piazza, e qui fu sepolto. Sulla sua tomba venne piantato un albero di noce che, a causa della funesta presenza dei resti del tiranno, attirava spiriti e demoni. Preoccupato per l’incolumità dei cittadini, spaventati da queste presenze maligne, nel 1099 papa Pasquale II (su consiglio della Madonna apparsagli in sogno) fece abbattere il noce, disseppellire l’imperatore, e bruciare le sue ossa, che vennero poi disperse nel Tevere. Al posto dell’albero, per sugellare la sconfitta dei demoni, venne innalzata una cappella dedicata alla Vergine, che nel 1472 papa Sisto V sostituì con l’attuale ed imponente chiesa di Santa Maria del Popolo, che domina la piazza. Altra curiosità che non tutti sanno è che fino alla metà dell’Ottocento la Piazza fu uno dei luoghi utilizzati dal governo pontificio per eseguire le condanne a morte, Piazza del Popolo era famosa per le impiccagioni, ma all’occorrenza diventava palcoscenico anche di decapitazioni, squartamenti e quant’altro passasse per la mente dei “magnanimi” papi. La parola palcoscenico non è utilizzata a caso, in quanto le condanne a morte erano volutamente spettacolarizzate, per far comprendere al popolo cosa si rischiava andando contro la legge o forse chissà proprio magari contro il Papato. Una targa in un angolo della piazza ci ricorda ancora l’esecuzione di due giovani carbonari, Targhini e Montanari, ghigliottinati nel 1825 dal famoso ed instancabile boia Mastro Titta, che divennero emblema della libertà repressa e simbolo per tutti coloro che presero parte ai moti risorgimentali. Queste sono solo alcune leggende con protagonista Piazza del Popolo. Non dimenticatevi di salire le scalinate che vi portano sulla terrazza del Pincio, un posto perfetto per ammirare la splendida Piazza dall’alto.

Vi aspettiamo in uno dei nostri B&B e affittacamere Roma per un soggiorno alla ricerca di posti insoliti da visitare.


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