Ci troviamo a Piazza del Popolo, in pieno centro, dove troneggia questa meraviglia, la “Basilica di Santa Maria in Montesanto” anche nota come “chiesa degli artisti”. Il monumento ha un ‘importanza rilevante, in quanto possiamo definirla come una delle opere urbanistiche più spettacolari del XVI secolo. Grazie a questa monumentale basilica e alla sua “gemella” Santa Maria dei Miracoli, la piazza è circondata da un’atmosfera barocca. Fu il papa Alessandro VII a volerne la costruzione, dedicate alla Vergine Maria, la loro funzione era quella di accogliere i pellegrini una volta entrati a Porta Flaminia.
Il nome della Basilica deriva dal fatto che essa sostituiva
una piccola chiesetta che apparteneva ai frati Carmelitani della
provincia di Monte Santo in Sicilia. Dopo la morte di Papa Alessandro
VII nel 1667, i lavori furono interrotti, e ripresi successivamente dal
cardinal Girolamo Gastaldi. Il magnifico lavoro fu ultimato nel 1679.La
chiesa ha una pianta ellittica, mentre quella di Santa Maria dei Miracoli è
circolare. Nell’altare maggiore spicca La Vergine di Montesanto, una
tavola del XVI secolo, che secondo una leggenda, fu completata miracolosamente
dopo che una ragazza, non riuscendo ad immaginare il colorito della Vergine
Maria, si addormentò e la mattina seguente trovò il lavoro ultimato. Sotto le
due chiese ci sono i resti di monumenti funerari a piramide, molto simili come
forme e dimensioni alla Piramide di Caio Cestio vicina alla stazione
Ostiense e alla demolita Piramide Vaticana.
Grazie alla posizione strategica della basilica vicino via
del Corso, il luogo è una famosa tappa turistica per chi visita la città. La
costruzione è avvenuta grazie al progetto di Carlo Rainaldi, e la
supervisione dei lavori fu affidata a Gian Lorenzo Bernini. La
bellissima cupola della basilica è dodecagonale ed è presente anche un campanile
settecentesco, su disegno di Girolamo Theodoli. L’interno è dominato
da eleganti stucchi bianchi e ha tre cappelle per lato.
Ma come mai la Basilica ha l’appellativo di “Chiesa degli
artisti”? Fino al 1825 la Chiesa rimase appartenente all’ordine dei frati
Carmelitani, ma successivamente passò nelle mani di Papa Leone XII che
fece alcune opere di restauro. Dal 1953 Monsignor Ennio Francia ne prese
il controllo e la trasformò nel luogo perfetto dove celebrare la Messa degli
Artisti. La tradizione vuole che, dalla fine di ottobre alla fine di
giugno, ogni domenica venga celebrata questa messa ed il lettore deve essere un
attore. Da anni ormai al suo interno vengono celebrati i funerali di famosi
artisti come Fred Bongusto, Bud Spencer, Fabrizio Frizzi, Gigi Proietti,
Monica Vitti e Gina Lollobrigida.
Ma ora approfondiamo anche un po’ la sua gemella “Santa
Maria dei Miracoli”. Per una questione di spazio le due chiese non vennero
edificate con la stessa forma, come già citato prima una è ellittica e l’altra
circolare. Santa Maria dei Miracoli deve il suo nome proprio al fatto che
durante la costruzione di una piccola chiesetta lungo il fiume Tevere avvenne
un miracolo. Il 20 giugno 1325, una donna invocò l’aiuto della Vergine Maria
per salvare il suo bambino caduto nelle acque del fiume Tevere. Il
salvataggio del bambino comportò la costruzione di una Chiesa dedicata a Maria
vicino al Tevere, all’altezza dell’attuale Ponte Margherita; nella
cappella venne collocata un’immagine miracolosa, da allora chiamata “Madonna
dei Miracoli”. Poiché la piccola chiesetta lungo il Tevere diventava sempre
più danneggiata a causa delle esondazioni del fiume, Papa Alessandro VII decise
di far costruire una nuova Chiesa a Piazza del Popolo, dove conservare
l’immagine sacra della “Madonna dei Miracoli”.
La facciata è caratterizzata dalla presenza di un pronao
rettangolare, coronato da un timpano, sul quale è possibile leggere il nome
del benefattore della Chiesa, ovvero come per l’altra, il cardinal Gastaldi. Sulla
balaustra esterna dell’edificio si ergono 10 statue che raffigurano santi
e sante. Alla sommità dell’edificio si erge una cupola ottagonale,
rivestita con tegole di lavagna, progettata da Carlo Fontana.
All’interno della Chiesa al centro del pavimento è collocata una lapide
circolare con lo stemma cardinalizio del cardinale Gastaldi; il medesimo
stemma si trova anche nella controfacciata, sopra la lapide
commemorativa che ricorda l’edificazione della chiesa.
A prima vista le due chiese sembrano esattamente uguali, ma guardandole bene si può notare le differenze. Papa Alessandro VII desiderava creare un punto focale per chi sarebbe arrivato alla Piazza, facendo ergere così due costruzioni simmetriche. L’architetto Rinaldi, però, aveva poco spazio a disposizione e non poteva creare le due strutture con lo stesso tipo di pianta e studiò bene come creare quest’illusione ottica differenziando cupola e forma delle due basiliche.
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