Vi sarà sicuramente capitato di imbattervi in questo luogo
di Roma dal fascino antico e senza tempo, ovvero il sito archeologico di Largo
Argentina. Questo sensazionale punto della città fu scoperto nel 1926,
proprio con lo scopo di costruire nuovi edifici utili all’urbanizzazione di Roma.
Nel 1929 l’area fu inaugurata da Benito Mussolini, e vi sono presenti
una grande piazza lastricata e quattro templi risalenti al periodo dell’Impero
romano. A mio avviso, la visione di questo sito archeologico è
particolarmente suggestiva proprio grazie al fatto che è come se ci riportasse
a quei tempi e alla quotidianità di un popolo che rappresenta la “culla” della
civiltà occidentale.
Come ben sappiamo, l’impero romano venerava una molteplice quantità di divinità, ed è proprio grazie a questo che sono rimasti ai giorni nostri degli splendidi templi. Quelli di Torre Argentina sono indicati con delle lettere. Il tempio C era probabilmente dedicato alla dea Feronia, divinità della fertilità e pregata soprattutto dai malati e dagli schiavi tornati in libertà. A seguire, troviamo il tempio A dedicato a Giuturna, ninfa delle fonti della mitologia romana. Il tempio D e il tempio B sono dedicati ai Lares Permarini e alla Fortuna huiusce diei, rispettivamente protettori della navigazione e uno dei molteplici aspetti della Dea Fortuna.
Nell’80 d.C. un incendio cambia radicalmente
l’aspetto dell’area e sotto l’imperatore Domiziano viene realizzato un
nuovo pavimento in lastre di travertino. Nel V secolo l’area viene quasi
abbandonata e sostituita da strutture di tipo monastico, per poi
successivamente avere un altro cambiamento in abitazioni per aristocratici.
Abbiamo nota anche di alcune testimonianze che raccontano che durante il
1132 all’interno del tempio A sia stata istituita una Chiesa
dedicata a San Nicola. Successivamente, in età barocca viene istituito
un altro luogo sacro andato poi distrutto durante le demolizioni del Governatorato.
La storia di questo luogo porta con sé un altro importante
avvenimento, ovvero l’uccisione di Giulio Cesare il 15 marzo del 44
a.C. Il sito archeologico è visitabile tramite visite su richiesta
della durata di 90 minuti. Se desiderate trascorrere un giorno all’insegna
dell’antichità e della scoperta di Roma vi consiglio questo tour.
Proprio questa settimana è in programma una visita guidata per sabato 17
Febbraio, prenotandovi online potrete partecipare.
Siete amanti dei gattini? Ecco un altro motivo per visitare
questo luogo. A Torre Argentina è presente una colonia felina, la più
antica di Roma. Non è raro vedere i gatti della colonia passeggiare
tranquillamente tra le rovine dei vecchi templi. Proprio nel 1929,
quando fu inaugurata l’area, si scoprì che gatti randagi e abbandonati si
stabilivano lì grazie alla tranquillità concessa dal luogo. Da quello stesso
anno, alcune persone iniziarono a recarsi lì per dare da mangiare ai mici
presenti nell’area. Una personalità “gattara” era sicuramente quella di Anna
Magnani, attrice italiana famosissima del cinema neorealista. Fu proprio
una tra le persone che si occupavano dei gattini di Torre Argentina,
portando cibo e cure ai mici meno fortunati. Oltre a lei, Antonio Crast,
ottenne le chiavi di un sotterraneo delle rovine, proprio per offrire maggior
riparo agli animali che andavano a rifugiarsi nell’area. Altra personalità che
si occupò dell’area fu Franca Stoppi, attrice di prosa che si impegnò a
nutrire e sterilizzare alcuni gatti dell’area. A piccoli passi la colonia
crebbe e divenne un luogo sempre più sicuro per gli animali che vivono lì, il
lavoro dei volontari è apprezzabile e riduce il randagismo presente nella
nostra città.
Nel giugno
2023 sono state apportate diverse novità al sito archeologico, come ad
esempio le due aree espositive presenti nel portico della medioevale Torre
del Papito e nei locali al di sotto del piano stradale in Via di San
Nicola de’ Cesarini. Gli spazi presentano una ricca selezione di oggetti
rinvenuti dagli scavi come ad esempio: sarcofagi, decorazioni architettoniche e
due teste di statue colossali delle divinità venerate nei templi. Queste
novità hanno abbracciato anche il mondo della disabilità, in quanto sono stati
realizzati due grandi pannelli tattili in italiano, inglese e braille
per i non vedenti. Il ricco corredo fotografico è utile per tutti gli
appassionati di storia che richiedono un approfondimento sui cambiamenti
dell’area. Altra innovazione presente dallo scorso anno è l’illuminazione a
livello stradale del portico della Torre del Papito. Il sito
archeologico è vicinissimo a locali e pizzerie, dopo una bella visita potrete
sicuramente rifocillarvi nelle vicinanze. Se stai cercando un comodo alloggio
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