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Via Appia, La Regina delle Strade

 


La Via Appia fu la prima delle grandi strade di Roma, costruita con tecniche innovative e considerata un capolavoro di ingegneria civile. Diversamente dalle vie naturali, queste strade sono tra i monumenti più duraturi della civiltà romana. Iniziata nel 312 a.C. dal censore Appio Claudio Cieco per collegare Roma a Capua, la Via Appia fu poi estesa fino a Benevento, Venosa, Taranto e Brindisi, importante punto di partenza per la Grecia e l'Oriente. Nel 109 d.C., l'imperatore Traiano creò una variante, la Via Appia Traiana, per migliorare il tratto da Benevento a Brindisi.

Originariamente concepita per scopi militari, la Via Appia divenne presto una strada principale per il commercio e la diffusione culturale. Fu un modello per tutte le strade pubbliche romane successive e costituì la base del sistema viario dell'Impero, influenzando anche la rete di comunicazione del Mediterraneo di oggi. Questa rete stradale facilitò gli scambi lungo le rotte terrestri e marittime, permettendo un continuo flusso di persone, idee, merci e religioni nel corso dei secoli. Ancora oggi, questi percorsi sono vivi e significativi per chi abita questi territori. Gli antichi autori romani la chiamavano “insignis”, “nobilis”, “celeberrima” e “regina viarum”, riconoscendone l'importanza politica, amministrativa, economica e sociale, che ne hanno garantito la duratura fama.

Oggi, la Via Appia è ancora conosciuta come la "Regina Viarum" (Regina delle strade), un titolo attribuitole dal poeta Publio Papinio Stazio per esprimere i valori politici, economici, sociali e di comunicazione che l'hanno resa la strada più famosa e celebrata, dall'antichità fino ai giorni nostri, rappresentando una delle principali arterie di collegamento dell'antico Impero Romano. Nel luglio del 2023, la parte antica di Via Appia è stata nominata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. Fonte di ispirazione per poeti e scrittori, la strada vanta un grande patrimonio artistico, archeologico e culturale. Lungo la Via si trovano infatti  numerosi monumenti, tombe e catacombe, come il Mausoleo di Cecilia Metella e le Catacombe di San Callisto e San Sebastiano. Altri siti di interesse includono:

  • Mausoleo di Cecilia Metella: Un imponente mausoleo circolare costruito nel I secolo a.C.
  • Villa dei Quintili: Una grande villa imperiale con terme e giardini, situata appena fuori Roma.
  • Catacombe: Antiche catacombe cristiane come quelle di San Callisto e San Sebastiano.
  • Parco Regionale dell'Appia Antica: Un'area protetta che offre un ambiente naturale e archeologico unico, ideale per una giornata di relax e scoperta.

Per gli amanti delle passeggiate e del ciclismo, invece, è possibile esplorare la Via Appia a piedi o in bicicletta. Infatti, sono numerosi tratti della strada sono chiusi al traffico, rendendo la visita piacevole e sicura.

Successivamente, con l'avvento dell’industrializzazione e l’urbanizzazione, si è resa necessaria la modernizzazione della strada, rendendola percorribile anche ai veicoli. Ad oggi rappresenta una delle principali strade per raggiungere Brindisi e altre città pugliesi. Il fascino della via deriva dall'incontro tra il moderno e l'antico, dall'Impero Romano all'era digitale. Grazie all'iniziativa popolare, coinvolgendo 4 regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 13 città metropolitane e province, 74 comuni, 14 parchi, 25 università e numerose rappresentanze delle comunità territoriali, oltre al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e alla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra della Santa Sede, il 31 luglio 2024 la Via Appia (moderna) è stata iscritta al patrimonio dell'UNESCO, diventando così il 60° sito italiano riconosciuto dall'UNESCO e consolidando l'Italia come uno dei paesi con il maggior numero di Patrimoni dell'Umanità.

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