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L’ultima arcata del Ponte Rotto

 

Nel cuore di Roma, tra il frastuono della città e la quiete del Tevere, resiste un frammento di storia: il Ponte Rotto. Anticamente noto come Pons Aemilius, fu costruito nel 179 a.C. da Marco Emilio Lepido, diventando il primo ponte in pietra della città. Fino ad allora, i romani si erano affidati a ponti di legno, fragili e facilmente distrutti dalle piene del Tevere. La nuova costruzione rappresentava un passo avanti nell’ingegneria romana, un ponte solido, pensato per durare nei secoli.


La sua posizione era strategica: collegava la parte commerciale della città con quella residenziale, facilitando il commercio e gli spostamenti. Tuttavia, proprio la forza del fiume segnò il suo destino. Nei secoli, il Ponte Rotto subì danni continui, colpito dalle inondazioni e ricostruito più volte. Nel XIII secolo, alcuni restauri cercarono di rinforzarlo, ma nel 1598 una devastante alluvione ne compromise definitivamente la stabilità. Gran parte della struttura crollò, lasciando in piedi solo alcune arcate spezzate.

Nonostante il crollo, il ponte rimase in uso per un periodo. Nel Settecento, ciò che restava fu trasformato in un giardino pensile, con piante e fiori che ricoprivano le rovine, creando un’immagine suggestiva. Tuttavia, con il passare del tempo, anche questa funzione venne abbandonata. Nell’Ottocento, per agevolare la navigazione del Tevere, due delle tre arcate superstiti furono demolite, lasciando solo l’unico frammento che oggi possiamo ammirare.

Nonostante sia solo un rudere, il Ponte Rotto continua a esercitare un fascino unico. Chiunque lo osservi può immaginare il passato, il rumore dei carri, il brusio dei mercanti, il via vai di persone che lo attraversavano ogni giorno. Forse è proprio la sua incompiutezza a renderlo così suggestivo: un’opera sospesa tra gloria e decadenza, simbolo della lotta tra l’uomo e la natura.

Oggi, il Ponte Rotto è una testimonianza della grandezza di Roma, un monumento che, pur spezzato, continua a raccontare la sua storia a chiunque si fermi ad ammirarlo.

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