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Visualizzazione dei post da agosto, 2021

Le leggende dell'Isola Tiberina

  L’ISOLA TIBERINA   In mezzo al Tevere, situata fra Ponte Garibaldi e ponte Palatino, si erge l’unica isola della città eterna, che prende il nome dal fiume che la circonda: l’isola Tiberina. Sono tante le leggende che avvolgono l’isola, come del resto la città stessa che la ospita. Si dice infatti che l’isola Tiberina sia nata nel 510 a.C., anno della rivolta contro Tarquinio il Superbo. I Romani gettarono nel fiume una gran quantità di covoni di grano appartenuti ai Tarquini, che ammassandosi gli uni sugli altri formarono il primo nucleo dell’isola. Nel tempo si ingrandì grazie ai detriti posati dalle successive alluvioni. Secondo un’altra leggenda, nel 291 a.C. scoppiò una grave epidemia in città, e una commissione di dotti romani partì verso Epidauro, la città sacra di Esculapio, dio della medicina, per implorarne il soccorso. Durante i riti propiziatori, un enorme serpente, che si riteneva fosse l’incarnazione del dio, uscì dal tempio e si rifugiò sulla nave romana. App

La leggenda della nascita di Roma

  LA LEGGENDA DI ROMA   Narra la leggenda che Ascanio, figlio dell’eroe troiano Enea, fondò la città di Albalonga. Qui regnarono molti suoi discendenti, fino ad arrivare a Numitore e il fratello Ascanio.   Volendo conquistare il potere, Ascanio salì al trono e costrinse l’unica figlia di Numitore, Rea Silvia, a diventare vestale, così che per conservare la sua verginità non potesse dare alla luce nuovi eredi. Tuttavia, Marte il Dio della guerra se ne innamorò e si unì a lei rendendola madre di due gemelli, i famosi Romolo e Remo. Non appena scoperto della loro nascita, Amulio ordinò di farli uccidere, ma i servitori incaricati dell’orribile atto decisero di abbandonare i neonati sulle rive del Tevere.   Una lupa, attirata dai vagiti dei piccoli, li raggiunse e li allattò nella sua tana nel colle Palatino, dove furono poi trovati da un pastore che li crebbe come figli suoi.   Si ipotizza che la lupa che allattò Romolo e Remo fu, in realtà, la loro madre adottiva. Il